ALTRI SPUNTI PROGETTUALI

Oltre alle tematiche principali descritte nell’articolo precedente, abbiamo condiviso con gli studenti alcune riflessioni che possono sicuramente essere considerate importanti o comunque da tenere in considerazione negli studi preliminari.

Il moderno ritorno all’AUTOPRODUZIONE nell’economia domestica

LA RETE ed in particolare i Blog da anni danno voce alle persone che per interesse si dedicano a tematiche di mille tipi, tra le quali anche l’autoproduzione di oggetti ma anche di cibo, prodotti di pulizia, (dai formaggi fatti in casa con agenti lievitanti o acidi comuni, yogurt, kefir, fermeenti in genere, tecniche di panificazione, kefir, ecc..) ma anche utensili, prodotti per la casa, orti urbani, ricerca di erbe spontanee, ecc..).

Insomma condividono, istruiscono altri utenti e li spingono a realizzare artigianalmente, in casa, ciò che di prassi è comprato ed anche ad avvicinarsi a conoscenze e tecniche di una volta e tecniche moderne.Chimica e scienza applicate all’alimentazione perlopiù…Un processo di diffusione democratica e gratuita con tanto di turtorials e video, ricette, consigli e dibattiti tra utenti.Una volta solo pochi avevano larga conoscenza di tali tecniche e le cose si facevano perché andavano fatte, oggi si fanno per passione, ed la qualità delle produzioni è altissima.

LA rete è diventata uno strumento democratico di diffusione di know how e quindi l’autoproduzione e GLI STRUMENTI DELL’AUTOPRODUZIONE sono da reinventare in chiave moderna.

Ecco solo alcuni esempi di nuovi prodotti per la casa e la cucina, sicuramente più idee e spunti che  progetti dal sottofondo culturale avanzato, ma sono comunque interessanti per capire nuove ironie, nuovi costumi (il kits, take away, gli oggetti nomadi) alcuni trend del mercato moderno.

nuovi oggetti

Stiamo tornando anche nell’economia domestica un po’ più sostenibili, attenti, più artigiani? e come migliorare con nuovi strumenti la cucina e in genere l’economia domestica?

IRONIA E FIGURE RETORICHE NELLA PROGETTAZIONE

Cercare gli oggetti più ironici e forti dell’”antidesign” moderno analizzandone l’approccio progettuale, linguaggio, le riflessioni: un modo  per capire i meccanismi della comunicazione e della
ricerca tramite le figure retoriche artistiche tipiche (e classiche) della pubblicità e design come ingrandimento, spostamento, defunzionalizzazione ecc..).

Questo possibile approccio al progetto ci invita a partire da oggetti della tradizione, “prenderli in giro”spostando la loro funzione, riutilizzarli per altri scopi, alterandone materiali,forma,tecnologia.
Dare luogo ad una piccola produzione di oggetti che siano spunto di riflessione e punto di unione tra tradizione e futuro, che possano essere fruibili e spendibili (mostre, esposizioni, ulteriori workshop, collaborazioni) a livello di comunicazione significa studiarne e comprenderne la forma, il significato, l’uso, l’ergonomia, la prossemica, la funzione, la semantica….

Gli oggetti realizzati potranno essere studiati per il mercato oppure potranno essere semplicemente opere artistiche che suscitino negli spettatori una riflessione mirata e ben comunicata sul suo uso, sulla funzione, sulla forma.Quindi potranno essere anche opere d’arte, studio su nuove funzioni, studi di utilità di oggetti spostati su altri usi grazie a figure retoriche tradizionali.

Insomma non è detto che i prodotti finali siano oggetti da usare, possono semplicemente diventare oggetti che fanno riflettere, ricordare, ridere, ma che comunque raccontano l’identità, la storia, la cultura del nostro territorio.

antidesign

 

 


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